Potenzialità dei podcast per bambini: sperimentazioni nel panorama italiano
Due ricerche condotte negli Stati Uniti evidenziano la crescita degli ascoltatori di podcast fra i bambini dai 6 ai 12 anni, costanti e autonomi nelle scelte. In Italia prevalgono le produzioni verticali e quelle che riproducono la lettura o il racconto da parte della figura adulta. Ma c’è anche chi ha raccolto la sfida ambiziosa della fiction orizzontale, che invita all’ascolto condiviso.
di Irene Privitera
Negli Stati Uniti quasi un bambino su due (46%), fra quelli di età compresa fra 6 e 12 anni, ha ascoltato un podcast. È il primo dato che risalta fra i risultati del Kids Podcast Listener Report di Edison Research e Kids Listen – sostenuto da American Public Media, Disney Podcasts, Tumble Media e Wondery – diffuso nel luglio del 2023. Lo studio, condotto su oltre 1200 persone adulte, genitori o responsabili di minori fra i 6 e i 12 anni, rileva che nell’ultimo mese dalla pubblicazione il 29% dei bambini interessati dall’indagine aveva ascoltato un podcast. Percentuale che sale al 42% se anche i genitori a loro volta avevano ascoltato podcast nello stesso arco temporale.
Piccoli ascoltatori, autonomi e curiosi
Bastano queste cifre a dipingere un contesto nel quale si delinea distintamente un pubblico di piccoli ascoltatori in crescita, accanto alle potenzialità dell’ascolto condiviso con l’adulto e nell’ambito familiare. A confermarlo, sono ancora i risultati della ricerca: il 68% dei genitori di bambini che ascoltano mensilmente podcast riferiscono di un ascolto in compagnia di almeno un genitore, mentre il 54% afferma che i propri figli ascoltano con i fratelli. I bambini dai podcast imparano cose nuove e acquisiscono argomenti da condividere con gli adulti; fra quelli preferiti ci sono i giochi al primo posto, seguiti da musica, storie comiche, racconti, avventure e storie della buonanotte. Un ulteriore aspetto interessante è l’autonomia dei bambini che ascoltano podcast: da un altro studio, condotto dalla talent agency UTA su un campione di 5mila famiglie statunitensi – con bambini dai 3 ai 12 anni – e pubblicato a ottobre 2023, emerge che in 7 casi su 10 non sono i genitori a suggerire nuovi titoli bensì gli stessi bambini a cercare nuovi podcast.
Storie verticali e sperimentazioni fiction, cosa succede in Italia
Mentre i dati sugli ascoltatori di podcast nel nostro Paese (gli ultimi sono quelli raccolti da NielsenIQ) fotografano una situazione in cui crescono numericamente le fasce degli over 55 e dei giovani fra i 25 e i 34 anni, le proposte per i genitori e i bambini arricchiscono le rispettive categorie sulle piattaforme di streaming. Si tratta per la gran parte di narrazioni verticali (favole come le Fiabe in Carrozza di Filippo Carrozzo, storie della buonanotte, avventure dalle puntate autoconclusive), con una buona fetta di branded podcast fra i quali ad esempio MeteoHeroes (Vois) o Raccontascienza realizzato da ricercatori e ricercatrici della Fondazione Bruno Kessler. Mi sono imbattuta nell’ascolto – e ne ho sperimentato l’esperienza condivisa con il mio bambino di quasi 5 anni – di Tutti i gatti del mondo, narrazione orizzontale decisamente coraggiosa e originale nel panorama nostrano: una fiction dal curatissimo sound design, pensata per un pubblico di bambini dai 5 ai 10 anni, in 7 puntate. Ideatrice e autrice è Chiara Giontella, un passato nell’audiovisivo come videomaker e nel bagaglio l’esperienza pluriennale come direttrice artistica del Rabbit Fest di Perugia, festival dedicato al cinema d’animazione. «Volevo creare una storia che parlasse in audio, e ho scelto di abbracciare questa sfida mutuando in un prodotto per bambini alcuni strumenti tipici delle serie tv per adulti: la ripetizione, il recap a inizio puntata. A questo ho aggiunto l’elemento magico e la presenza degli animali, essenziali in un contenuto per bambini». Nel podcast succede che tutti i gatti della terra spariscono da un momento all’altro, e il perché si scoprirà pezzo dopo pezzo nelle varie puntate, con una trama dove – a differenza delle più classiche storie per l’infanzia – non c’è un solo protagonista. Io e mio figlio ne abbiamo contati almeno quattro, tutti importanti. L’host narrante – tutte le voci sono di doppiatori o attori professionisti – accompagna per mano alla scoperta del mistero. Il podcast è ora disponibile su tutte le piattaforme, ma il rilascio delle puntate è stato a cadenza settimanale. «Abbiamo deciso di uscire con una puntata ogni giovedì per alimentare l’attesa, con il supporto dei canali social, in particolare Instagram e Facebook».
Podcast per l’infanzia: quali confini?
Un podcast corale, quello ideato da Giontella, non solo per le tante voci che lo compongono, ma anche per la squadra che lo ha ideato: accanto all’autrice, c’è Marta Freddio che ha curato l’editing, il team di attori e uno studio di sound design esterno che ha realizzato il confezionamento sonoro. Fra tante proposte che sembrano fatte per sostituire, almeno in parte, la figura adulta che legge o racconta storie al bambino – oltre ai podcast verticali, sulle piattaforme abbondano le letture di brevi audiolibri e le interpretazioni più o meno fedeli delle fiabe classiche – il podcast per bambini ha bisogno di contorni peculiari, nuovi e definiti. «Il podcast per l’infanzia necessita di essere scritto per l’audio e parlato in audio, ha bisogno di format innovativi che giochino con la musica e con i suoni, come accade all’estero, negli Stati Uniti – dove vale come esempio su tutti The unexplainable disappearance of Mars Patel – ma anche in Francia e nel Regno Unito», afferma Giontella.
Per i genitori: guide all’ascolto e consigli anche in lingue straniere
In cantiere c’è una nuova produzione, una serie di favole originali che dovrebbe essere disponibile a partire da Natale: «Dopo una fiction orizzontale, sicuramente più complessa e costosa, proviamo ad entrare nella vita delle famiglie italiane con una serie verticale». Anche questo secondo podcast nascerà all’interno del progetto Storie che abitano qui, che oltre all’aspetto produttivo prevede una sezione dedicata alla promozione e alla diffusione della cultura del podcast per bambini. «Prevediamo di realizzare delle classifiche di consigli di ascolto di podcast italiani e in altre lingue europee, per incentivare il bilinguismo nei bambini anche attraverso lo strumento del podcast; e delle guide all’ascolto condiviso, con l’indicazione dell’eventuale necessità della presenza di un adulto, delle potenzialità legate all’esperienza di ascolto del bambino in compagnia del genitore, oltre alla dichiarazione della fascia d’età per i piccoli ascoltatori di ciascun podcast che avremo ascoltato e che desideriamo consigliare alle famiglie».