Ti Scorderai di Me

Nell’estate del 2021 Giovanni Savarese ha fatto un viaggio con Sergio Ramazzotti, un vecchio amico fotoreporter, per ripercorrere le tappe di un altro di viaggio, di dieci anni prima. Nel 2011 Ramazzotti ha accompagnato Pietro attraverso l’Italia, fino a Basilea, in Svizzera, dove ad attenderlo c’era un suicidio assistito. “Ti scorderai di me” è il podcast che racconta questo viaggio nel viaggio: 1400 km nell’arco di 48 ore, verso la Svizzera e verso un suicidio cercato con tenacia, programmato e desiderato. Attraverso un confine che in realtà ne nasconde molti altri.

Un podcast di Paolo Buzzone e Giovanni Savarese, con Sergio Ramazzotti
Redazione Giulia Bassi e Anna Poli
Sigla e musiche originali di Sergio De Agostini
Musiche addizionali su licenza Machiavelli Music
Si ringrazia Parallelozero

In qualche modo oscuro è tutta la vita che danzo con la morte, sui fronti di guerra, negli obitori, negli ospedali, nei paesi flagellati dalle epidemie, nei campi profughi, su certi tratti di mare, insomma in luoghi dove la morte è molto presente e molto affamata. Qualcuno mi ha detto che lei continua a chiamarmi con un’insistenza che dovrebbe farmi preoccupare, qualcun altro che sono io a cercarla, spinto da una strana ossessione, o per meglio dire a cercarne le manifestazioni, a volerne vedere i mille volti, come per conoscerla in anticipo e accoglierla come si deve quando verrà per me…

Sergio Ramazzotti, “Su questa pietra”, Mondadori, 2019

Sergio Ramazzotti è fotografo, reporter e scrittore. I suoi reportage dai luoghi più pericolosi del mondo, nelle situazioni più drammatiche che la storia ricordi negli ultimi 30 anni, gli hanno fatto vincere premi e riconoscimenti, ma non è quello che cerca…
 
Nel 2011 ha accompagnato un uomo, uno sconosciuto, malato terminale, nel suo viaggio per andare a morire. Non un’affermazione politica, nemmeno un atto caritatevole, solo la necessità di capire, di vedere da vicino la morte in una forma ancora inedita per lui.
 
Ti scorderai di me è il racconto di un uomo che, per ragioni profonde e personali, testimonia la morte come fosse un essere vivente, con tanti volti diversi e diversi modi di mostrarsi agli uomini.