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Podcast e giornalismo: le tendenze dell’informazione in audio on demand

Il fatto del giorno raccontato in cinque minuti o l’approfondimento con le voci di un quotidiano cartaceo? Dai contenuti “veloci” a quelli parlati che ricordano la radio, fino alle serie tematiche e ai podcast orizzontali: l’offerta fra cui scegliere è multiforme. Se ne è parlato anche al Festival del Podcasting.

di Irene Privitera

Mezzo di informazione prevalente o piatto da inserire nella dieta mediatica accanto agli altri che compongono il menu. Comunque lo si veda, il podcast rappresenta un’opportunità stimolante per capire l’attualità o approfondire temi e fatti. L’offerta è multiforme, dai contenuti che durano il tempo di una corsa in tram a quelli più strutturati. Pensiamo soltanto alle rassegne stampa: si va dai 5 minuti di The Essential dove Will Media, con la voce di Mia Ceran, ci racconta due notizie selezionate al giorno, ai 20 o anche 30 minuti di Francesco Costa, con Morning, la sua lettura ragionata dei giornali riservata agli abbonati del Post (e premiata a furor di popolo dotato di cuffie con ben quattro statuette alla prima edizione del Pod, fra le quali l’ambito riconoscimento del pubblico).

Informazione di qualità in audio, la chiave per continuare a crescere

Gli ascolti dei podcast, in generale, sono in crescita. Lo dicono i dati recentissimi del Digital Audio Survey 2022 di Ipsos. In Italia gli ascoltatori mensili sono passati dai 7 milioni del 2019 agli 11,1 milioni del 2022 (1,8 milioni in più rispetto al 2021). Il 44% dei partecipanti al sondaggio dice di ascoltare più podcast rispetto ad un anno fa. Ma in un contesto dove continua a moltiplicarsi anche l’offerta, la chiave per crescere ancora, e per emergere, è quella di puntare alla qualità. Che si tratti di contenuti da una manciata di minuti o di podcast parlati di mezz’ora. Qualità che è data anche dalla confezione creata da montaggio e sound design: i prodotti narrativi-giornalistici di buona fattura sono la risposta a un pubblico esigente e con le orecchie ben allenate.

Podcast di informazione, un lavoro corale

Al Festival del Podcasting, che si è concluso sabato 8 ottobre, alcuni panel sono stati dedicati all’offerta dei podcast di informazione, anche rispetto al resto dei media, dalla radio ai giornali di carta e online. Se Corriere Daily, l’appuntamento con Tommaso Pellizzari che dialoga con le firme del quotidiano (produzione di Piano P), è un approfondimento di 12 minuti sul fatto del giorno che dà nuova veste alla voce del Corriere della Sera, il già citato The Essential condensa la notizia principale in pochi minuti ma si rivolge ad un altro pubblico. «Will nasce per avvicinare all’informazione e ai giornali non solo i giovani ma tutti quelli che i giornali non li leggono», ha spiegato il CEO Alessandro Tommasi (conduttore di Italic, altro podcast daily su media e politica). «È divulgazione, un’alternativa al giornalismo». Quanto al daily del Corriere della Sera, che sfiora le 700 puntate pubblicate, nel 2020 è nato guardando all’estero: «Gli esempi erano The Daily del New York Times e Today in Focus del Guardian, i grandi approfondimenti quotidiani che sforano anche i 20 minuti», ha raccontato Tommaso Pellizzari. Il modello è semplice, nella sua profondità: spiegare una cosa che è successa, un fatto di cui si parla, a partire dal dialogo fra il conduttore e un’altra voce, di solito un inviato del giornale.

Il potere narrativo dell’audio

Quando il podcast giornalistico arriva nei posti dove i fatti succedono, come accade ad esempio raccogliendo le voci degli inviati nei luoghi di guerra, finisce per somigliare un po’ alla radio, dove la notizia in alcuni casi prevale sulla “pulizia” dell’audio. Nulla di strano: si tratta di due mondi che si intersecano e fra i quali avviene un continuo scambio, in cui i piani della narrazione non sono mai (e questo è il bello) perfettamente separati. «Un buon programma radio narrativo-giornalistico è un buon podcast, e viceversa», ha detto sempre al Festival del Podcasting Alessandra Scaglioni, caporedattore centrale di Radio24. Un discorso che vale soprattutto per gli approfondimenti tematici e per quei podcast orizzontali che raccontano una storia o un fatto, suddividendolo in un numero definito di puntate. È il caso, ad esempio, di Carlo Alberto, produzione Audio Tales pubblicata in occasione dei 40 anni dall’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, de L’Aquila Fenice (Spotify Studios, documentario-inchiesta sul terremoto avvenuto all’Aquila il 6 aprile 2009) o ancora de Il Dito di Dio – Voci dalla Concordia di Pablo Trincia, fresco di vittoria ai Serial Awards come “podcast che vorremmo diventasse una serie scripted”.